lunedì 29 agosto 2011

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"Ma non mi avevi detto di ... "

Ricordarsi di avvisare le figlie che quando figlieranno, se figlieranno,
i loro compagni, a sua volta, si trasformeranno, incredibilmente ed irrimediabilmente,
in ulteriori figli !
Donne avvisate, mezze salvate!

ps: sono incazzatavolata???  SI

ps2: ah, che "bel" modo di ricominciare col blog, (ma qui tira una brutta aria !!!)

venerdì 5 agosto 2011

Di valigie ed almanacchi

 
Immagine tratta dal web

Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?

Passeggere. Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore. Si signore.
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere. Come quest'anno passato?
Venditore. Più più assai.
Passeggere. Come quello di là?
Venditore. Più più, illustrissimo.


Che bisogno c’era di scomodare il Leopardi, per preparare le valigie?

E’ che, solitamente, questa operetta mi torna alla mente a capodanno, quando è tempo di bilanci, di riflessioni, di buoni propositi.

E’ che, in questi giorni, appunto preparando le valigie, ho messo mano ad ogni angolo della casa. Ma non c’è stato verso che saltasse fuori quel bavaglio rosa, che la piccola dovrà usare all’asilo, acquistato con largo anticipo, per avere il tempo, in tutta calma, di ricamarci il nome! Chissà dov’è finito!?!

In compenso per ogni cassetto disordinato, per ogni mensola sovraffollata, per ogni angolo pieno di oggetti non meglio identificati, per ogni documento fuori posto, ho ripetuto il mio minaccioso: argh, a settembre….

Chissà cosa accadrà a settembre…

Era il settembre di tre anni fa. Ero al parco coi due koala. Un’amica mi disse “L’anno prossimo andranno entrambi all’asilo, poi te la godi!!!”. Le feci segno verso la mia pancia (allora piatta) e le dissi “l’anno prossimo si ricomicia!”

Chissà cosa accadrà a settembre…

A settembre, se tutto va come spero che vada (leggi tolglierle il patello), la piccola Me andrà alla scuola materna. Io mi ritroverò, almeno nella mattinata, ad essere a casa da sola, senza la presenza dei bambini, libera di gestire il mio spazio e il mio tempo.

Ciò non accade da sette anni.

Certo, non li ho avuti sempre attaccati alle sottane! C’è sempre stata la suocera al piano di sotto (che fortuna vero? Occhio… che c’ho il post nel cassetto!!!) dalla quale si rifugiavano quando si stufavano di stare con la mamma.
Ma annusavano la mia presenza. Si facevano male… Che fò, non scendo? Programmavo un lavoro particolare? Salivano a richiedere le mie attenzioni! Avevo bisogno di uscire? Dovevo farlo di nascosto, altrimenti piangevano! Volevo portarli con me? Ecco l’imprevisto sonnellino. Avevo voglia di andare in piscina/palestra/correre? Quel giorno, la nonna, aveva altri progetti e non poteva tenerli! Insomma, un simil-babysitteraggio fuori da ogni regola. Come riuscire a fare programmi, a corto o lungo termine?

Ciò non accade da sette anni!

La piccola Me è così piccola! Per una serie di coincidenze andrà all’asilo come “anticipataria”. E’ ancora così piccola. Troppo piccola! I suoi fratelli avevano già tre anni … E lei veste ancora i “18 mesi”, anche il grembiulino le è enorme!

Chissà cosa accadrà a settembre…

A settembre, avrò grandi sensi di colpa, per tutto quello che avremmo potuto fare insieme, io e lei, se fosse stata a casa. La piscina, le passeggiate al parco, i giri in bicicletta, le commissioni. Tutte quelle cose che, in questi due anni, non siamo riuscite a fare o abbiamo fatto poco.
Forse se avessi dormito un po’ di più la notte, e le giornate fossero state cadenzate meglio, dai vostri ritmi veglia-sonno, saremmo riusciti a godercela diversamente.

Ciò non accade da sette anni!

Chissà se quando avrò qualche ora libera, riuscirò ad organizzare al meglio il mio tempo.
Chissà se riuscirò a fare almeno la metà delle cose che mi sono ripromessa.
Chissà se la mia pigrizia cronica prenderà definitivamente il sopravvento, lasciandomi in balila delle mie nuove dipendenze.

Chissà cosa accadrà a settembre…

Per me settembre, ha sempre avuto il sapore del nuovo inizio, come di anno nuovo.
Quest’anno ancor di più.
Per intanto vado a ricaricare le batterie. Che a settembre…

Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque?
Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Venditore. Appunto.
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore. Speriamo.
Passeggere. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere. Ecco trenta soldi.
Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.
Buone Vacanze!


* dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere. Giacomo Leopardi


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