Da qualche giorno, papàbarba ed io, abbiamo invertito i ruoli!
È lui, adesso, che chiede: “Ti vedo silenziosa… a cosa stai pensando?”
Sono dodici anni che lo chiedo io! La sua risposta è sempre la stessa: a niente!
Dopo tutto questo tempo, sa che non mi arrendo, che voglio di più, lo pretendo e allora riesce a strapparsi qualche sillaba, a volte si dialoga, non è il solito monologo mio, o il chiasso di sottofondo dei koala!
Adesso è lui a chiedere. Anche oggi in auto!
Ma non oso dirgli che sto pensando al blog… (neanche fosse un amante!!!) anche se sa che c’è, ne ha letto qualcosa, e gli ho detto persino, che mi piacerebbe ci scrivesse qualche pensiero… lui che odiava i temi perché “cosa interessava alla maestra di cosa faceva mia madre o del lavoro di mio padre? E perché avrei dovuto dirle chi era il mio migliore amico?” Ci manca solo che si metta il ditino in bocca ed esclami “brutta impicciona!”. Papàbarba è così! La mia metà! (???)
E allora mi invento la prima cosa che mi passa per la mente, tanto, dopo le prime cinque parole, dicono che gli uomini smettano di ascoltare…
Invece io penso. E penso a quello che vorrei scrivere qui… al come, al perché, ma sarà il caso? è meglio di no! e cerco di riprendere il filo conduttore e mi ripeto che lo scopo primo, era riempire quelle pagine di diario che non sono riuscita a scrivere in tutti questi mesi. Penso ai progressi dei koala, impercettibili ma costanti, penso ai miei ritardi, alle sfide che mi ero ripromessa di vincere, mentre mi trovo ancora alla linea di partenza!
Questa cosa mi diverte e preoccupa allo stesso modo... Ho cucinato una torta salata ma… aspetta a tagliarla, faccio una foto, ci faccio un post (la foto era orrenda… niente post!), i piccoli stanno guardando “Il re leone”? E vai col post sul cerchio della vita! E anche sulla “Lilly e il vagabondo” avrei da dirne! E la pediatra? E le nonne? No… per le nonne non mi basta un blog!
E ogni attimo, ogni gioco, ogni frase diventa un’occasione…a decine nella mia testa!
Salvo poi ritrovarmi qui, con troppo poco tempo e troppi pensieri, senza riuscire a concretizzarne uno!
E’ la stessa situazione del mio quotidiano, delle “faccende di casa”, con troppa carne al fuoco, e non sapere neanche da dove cominciare. Rimandare sempre a domani. Neanche più raccontarsi la favola che “piano piano, un passo alla volta” perché il lavoro è talmente tanto che sembra inutile partire da qualsiasi cosa! Meglio non fare niente. Rifugiarsi nel cioccolato e nel computer. E allora vado a cercare le “altre” e ne scopro di nuove e mi ci perdo sempre. Rimango in adorazione di quel modo di descrivere, con poche mirate parole, le emozioni, le esperienze. Quel modo di stanarle dagli angoli più nascosti. Come dovrei fare io con la polvere nei cassetti!
Da Settembre forse… ma questo è un altro post!
Segue diario dei koala:
La piccola Me chiacchiera e chiacchiera ma non riesco a “registrare” qualche parola da mettere nell’elenco delle “sue prime parole”. Sono tutte uguali ma variano di giorno in giorno… mmh, pepe, dede, bibi, possono voler dire almento dieci cose diverse e la cosa che mi stupisce (è la terza, nè!) è che dal contesto e dal tono si riesce (quasi) sempre a capire cosa stà dicendo! In linea di massima dice sempre o l’iniziale o la finale di una parola… Quando si impegna ripete due volte la stessa sillaba! Tranne poi esibirsi nella conta del nascondino… uuu-dudu-te-ququ-cinci-scei-odo-gnogno-didi (il 7 non le piace!) o cantare coi fratelli la sigla dei “teen-days” muovendo la testa a ritmo.
Ben5 ha imparato a gonfiare i palloncini con la bocca, impresa che sembrava impossibile fino a pochi giorni fà! In questi giorni niente crisi-rifiuto-asilo! Aspetta con trepidazione il suo compleanno.
Aisha continua a portare a casa bellissimi voti. Solo ieri se n’è uscita con un “vabbè, un nove ogni tanto può andare!”. Però stasera s’è arrabbiata perché non abbiamo fatto i pop-corn, e qui ci vanno almeno tre post!
EH! Anch'io sono inguaiata con la sindrome da blog! E' il pericolo dei memoriali, se non li argini rischiano di voler comprendere la totalità dell'esistenza, e questo è impossibile. Il problema è che il tempo è poco anche per potersi riordinare un attimo le idee e dare un senso alla cosa. Comunque non desistere: scrivere è terapeutico, aiuta a catartizzare gli stati d'animo e una volta che prendi il via riuscirai anche ad essere meno dispersiva. Tanto nessuno ti corre dietro: avrai tempo per recuperare ciò che resta nella tastiera e nella tua testa.
RispondiEliminaA proposito: la tua scrittura è molto piacevole letta dall'esterno, da una delle "altre".
;)
Ma siamo in buona compagnia! Mio marito, che è geloso di tutto, mi chiede:"Non starai pensando al blog?" "Ma va là, cosa vai a pensare..." eh eh eh Ciao, vado a dare la pappa al piccolo. :) Dimenticavo...Per quanto riguarda la polvere nei cassetti...
RispondiEliminaCiao, se passi da me c'è un piccolo premio per te...
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